Atti dell’Assemblea Consulta Sardegna

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Atti dell’Assemblea Consulta Sardegna
Santa Giusta (Oristano)

20 febbraio 2011
Riunione dei rappresentanti dei Cineclub della Sardegna aderenti alla
Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub)
Con il contributo di Cineclub della Fedic di altre Regioni.
Ha partecipato la FICC (Federazione Italiana dei Circoli del Cinema)
 
Per leggere e scaricare il documento
 
Comunicato congiunto Consulta dei Cineclub Fedic Sardegna e Centro Regionale FICC Sardegna.

Domenica 20 Febbraio, nei locali della cooperativa “Il Seme” di Santa Giusta, in occasione della Consulta regionale FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) presieduta da Nando Scanu si sono incontrati una delegazione della FEDIC guidata dal presidente regionale ed una qualificata rappresentanza della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, composta da Marco Asunis (presidente nazionale), Marino Canzoneri e Luigi Zara (membri della direzione nazionale) e Franco Montis (vicesegretario del Centro regionale sardo della FICC).

Durante l’incontro si è discusso del disastro antropologico culturale che da diversi decenni si è abbattuto sull’Italia. Il mondo della scuola, della formazione, della ricerca e della cultura in generale viene visto ormai da circa tre decenni come fattore di spesa e spreco. La sintesi di questa sciagurata politica è tutta in una efficace frase dell’attuale ministro all’Economia l’On. Giulio Tremonti: “Con la cultura non si mangia”.  Come l’astronauta di “2001 Odissea nello Spazio” contro Hal, i vari ministri dell’economia si sono armati di cacciavite e bilancio per smontare la scuola pubblica, la ricerca e la cultura. Esse sono viste come l’unico strumento che i ceti subalterni hanno per aspirare ad una elevazione sociale e collettiva. Fino alla fine degli anni ’70 la cultura è stata l’ascensore sociale che ha permesso di arricchire i ceti dirigenti economici e politici con facce nuove che si sono inserite nei gangli più importanti per governare il nostro paese. Ciò è apparso alle vecchie classi dirigenti, che hanno visto minacciato il futuro dei loro figli, intollerabile. La cultura, la scuola e la ricerca sono state bollate come ‘non meritocratiche’, ‘non professionalizzanti’,‘da 6 politico’ e orrore degli orrori ‘di sinistra’ così mentre prima una famiglia monoreddito popolare poteva mandare uno o più figli all’Università oggi le iscrizioni e ciò che occorre per frequentare l’Università è ‘off limits’ persino per le famiglie a medio reddito.

La scuola statale per l’infanzia fino agli anni ’90 è stata considerata la migliore al mondo e la scuola elementare e in genere tutta la scuola dell’obbligo era considerata fra le cinque migliori al mondo. Poi una serie di ‘riforme’ hanno portato queste scuole alle condizioni che tutti possiamo osservare. Decine di migliaia di insegnanti licenziati, classi con oltre 25 alunni, scuole ghetto, impreparazione degli insegnanti e degli alunni, inefficacia sul mercato del lavoro, sia a livelli alti che quelli bassi, di qualsiasi tipo di studi tutto questo è sotto gli occhi di tutti con il conseguente blocco dell’ascensore sociale. Così i figli delle famiglie ricche e potenti possono dormire sonni tranquilli, perché erediteranno i posti dei padri! Per quanto riguarda la formazione e la ricerca solo un piccolo esempio: lo scienziato italiano che ha trovato un metodo per studiare la formazione di un buco nero e come misurarne la grandezza ha dichiarato di recente alla radio pubblica: “ho un contratto a tempo indeterminato come ricercatore alla Sapienza di Roma, guadagno 1.300 € netti, l’Università di Vienna me ne propone 6.500, amo l’Italia e non so cosa fare”. Sicuramente alla Sapienza ci saranno posti a 6.500 € solo che sono riservati ai Baroni universitari, ai loro famigliari e ai loro sodali. La cultura poi è stata trasformata nella cultura popolare delle TV private pubbliche e negli eventi ‘spettacolari’. Dante appunto non si mangia. Il cinema poi è stato massacrato: una continua erosione dei finanziamenti alle federazioni riconosciute dalla legge come associazioni di cultura cinematografica.

 Questo governo si è contraddistinto per aver dato un accelerata a questi processi. In particolare il taglio dei finanziamenti alla cultura ed il fortissimo ridimensionamento del Fondo Unico dello Spettacolo sono un’intollerabile attacco alla libertà di espressione e alla possibilità di valorizzare nuovi talenti. Lo sviluppo sociale ed economico del nostro paese può essere garantito solo da uno sviluppo culturale adeguato che rimetta in moto quei meccanismi virtuosi emersi dalle grandi lotte studentesche e operaie del ’68 e del ’69. Partendo da queste premesse l’incontro ha consentito di valorizzare l’intesa e l’unità di intenti che si è sviluppata in questi ultimi tempi tra le associazioni di cultura cinematografica in Italia ed in particolare tra la FEDIC e la FICC.  Inoltre si è manifestata la volontà di perseguire tutte le azioni possibili per rafforzare l’idea che anche in Sardegna le politiche culturali tra la FEDIC e la FICC trovino forti momenti di incontro, ipotizzando presenze comuni in manifestazioni culturali regionali.

Tale auspicio dovrà essere sviluppato anche nei confronti di tutte le altre associazioni di cultura cinematografica, senza alcuna distinzione. Per tali ragioni le due rappresentanze concordano sulla necessità di organizzare appena possibile un incontro collegiale per rafforzare il ruolo e la funzione delle Federazioni di cultura cinematografica nell’ambito della gestione della Legge Regionale sul Cinema in Sardegna.

Per la Consulta dei Cineclub Fedic Sardegna: Nando Scanu
Per il Centro Regionale FICC Sardegna: Franco Montis

Oristano. Assemblea Consulta Sardegna Fedic

Oristano. Assemblea Consulta Sardegna Fedic - Santa Giusta 20/02/2011

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