La storia del Cineclub di Gorizia
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in Tesi
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Sintesi: la storia del cineclub di Gorizia aderente alla Fedic la cui attività si svolse fino al 1967 producendo una quarantina di opere con particolare valore estetico e personale testimonianza di quel periodo storico.
INTRODUZIONE
Pochi lo sanno, pochi se ne curano, i più lo ignorano ma c’è a Goriziaanche un Cineclub. I vari Geotti, Osbat, Duca e compagni sono forse i soli a conoscerne l’attività e a ricavare, ogni tanto, qualche buona soddisfazione. A San Daniele, non molto tempo fa, la loro fatica annuale è stata riconosciuta e premiata. Ma anche questi pochissimi lo sanno e nessuno mostra di apprezzare il valore di un tale successo. Perché? L’interrogativo è angoscioso1.
Così scrivevano Roberto Joos e Giancarlo Badini il 5 novembre 1956 sulle pagine di Qui Gorizia, rivista da loro fondata e diretta nel periodo 1956 – 19582. Joos e Badini non scrivevano in modo disinteressato. Da anni entrambi facevano infatti parte del Cineclub fondato nel 1951 da sette personalità della Gorizia di allora (Anna Caravaglio, Alvise Duca, Roberto Joos, Aldo Geotti, Umberto Merlo, Giorgio Osbat, Ugo Pilato) con lo scopo di riunire i cineamatori della città. Il fine era quello di realizzare cortometraggi in formato ridotto, attività che pochi potevano affrontare come singoli per i costi delle apparecchiature, della pellicola e della stampa. Il Cineclub svolse la propria attività fino al 1967 producendo circa una quarantina di cortometraggi.
Lo scarso interesse dimostrato dai concittadini nei confronti dei cineamatori era probabilmente giustificato dal pregiudizio che pesava sul cinema a formato ridotto, tale da ricondurlo nella maggior parte dei casi ad una dimensione hobbistica.
Riviste oggi le opere prodotte dal Cineclub mostrano invece di avere un loro valore estetico e di essere una preziosa testimonianza di quel particolare periodo storico. Scopo ultimo di questa ricerca è quindi quello di rivalutare l’attività dei cineamatori e di riproporre al pubblico di oggi le loro opere in una
versione restaurata e documentata storicamente. Questa tesi si articola in quattro capitoli. Per ciascuno di essi sono stati utilizzati strumenti e metodologie differenti a seconda della prospettiva e del fine perseguito.
Nel primo si ripercorre la storia del Cineclub dalla fondazione fino all’esaurirsi della produzione. Il secondo capitolo contestualizza la loro attività all’interno del panorama nazionale e regionale cinematografico. Gli strumenti e le metodologie di questi primi due capitoli sono quelli della storia del cinema.
Nel terzo si e’ proceduto alla definizione, descrizione dei modi, della modalità di produzione del Cineclub, andando poi ad analizzare, per rilevare la validità storica ed estetica della collezione, alcune delle opere più rappresentative e significative, avvalendosi di strumenti analitici appropriati, derivati dall’analisi testuale e intertestuale. Il quarto capitolo ripercorre la storia del restauro, dalla costituzione del fondo Cineclub fino alla realizzazione delle copie d’accesso. In conclusione viene proposta la realizzazione di un’edizione storico-documentaria della versione restaurata dei materiali del fondo su supporto DVD. Gli strumenti e le metodologie qui utilizzate sono quelle proprie della conservazione, del restauro e della valorizzazione/edizione del film. Le ricerche sono state condotte su fonti eterogenee. La consultazione de Il Gazzettino e de Il Piccolo è stata fondamentale per la compilazione di una puntuale cronologia. Le testimonianze dirette dei protagonisti hanno invece permesso di risalire al clima della Gorizia del dopoguerra e alla ragion d’essere del Cineclub. La partecipazione diretta al progetto di restauro e la documentazione del piano di preservazione delle pellicole hanno fornito i dati necessari alla stesura del quarto capitolo.
Non è stato purtroppo possibile risalire ai documenti di fondazione del Cineclub nonostante la ricerca condotta presso diversi archivi. Nel corso del tempo più della metà delle pellicole prodotte dal Cineclub sono andate disperse. Ad oggi il materiale che costituisce il fondo Cineclub rappresenta solo il 40% dell’intera produzione. L’immagine che questa ricerca di tesi restituisce all’istituzione Cineclub è quella di un gruppo di cineasti non professionisti, facenti parte di una Federazione nazionale, che ha saputo realizzare nell’arco di sedici anni numerose opere di buona qualità.
Il risultati della ricerca possono essere riassunti come segue: preservazione del fondo; produzione di copie d’accesso; progettazione di un’edizione storico – documentaria; produzione di nuove fonti orali e messa a disposizione di ulteriori inedite fonti relative alla storia locale; ricostruzione di un’esperienza significativa della cultura goriziana e friulana della seconda metà del Novecento.